8 marzo: una data celebrata da eventi, cene, uscite tutte al femminile con orde di mamme e nonne libere di chiacchierare e ridere con le amiche, business per fiorai, ristoranti, bar, cinema, stripper club…così l’ho sempre vissuta ed ho sempre pensato che poco ci fosse da festeggiare se la concessione era un’uscita all’anno, tuttavia mi è sempre piaciuto vedere queste signore tutte agghindate, con trucco e pettinatura da grande occasione ed un bel sorriso sul volto.
L’allegria è bella, contagiosa, fa bene all’anima ed anche il sorriso può essere una cura.
Oggi come allora rifuggo tali festeggiamenti e comprendo una diversa sfumatura di questa ricorrenza annuale, una sfumatura che rappresenta un pensiero comune a molte donne in molti paesi: la forza del sostenersi, dell’unione, di non sentirsi sole, l’incoraggiamento a raggiungere obiettivi e desideri, realizzare progetti di vita sperati, attesi e voluti. Vivere.
L’8 marzo è una giornata che porta a riflettere sulla forza delle donne. In tutto il mondo ogni giorno ci sono donne che soffrono per guerre, malattie, violenze, fame, ingiustizie, soprusi, discriminazioni, ma continuano ad essere forti per sé stesse, per le proprie famiglie, i propri figli ed i propri cari. Possono godere di una forza ancestrale pazzesca che permette loro di continuare nonostante tutto e tutti.
Dai primi anni del 1900 negli USA ed a seguire nel resto del mondo le donne hanno iniziato a manifestare, a rivelare la propria presenza e la propria forza. Non per essere come gli uomini ma per essere libere di essere se stesse e vivere libere. Sapere di non essere sole, celebrare la forza generata dall’essere insieme, questo forse è uno dei messaggi rivelati dalla giornata internazionale per i diritti delle donne e per la pace internazionale.(“United Nations Day for Women’s Rights and International Peace”)